NUOVI MERCATI… QUAL È IL POSTO GIUSTO?

I paesi più interessanti per avviare una start-up secondo la Warthon University e Y&R. Perché le buone idee hanno bisogno di terreno fertile.

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Imprenditorialità, patrimonio, qualità di vita e apertura per le imprese, ovvero costi di produzione, burocrazia, tasse, trasparenza delle pratiche di governo e corruzione. Questi sono i fattori che la Wharton School e Y&R, agenzia di marketing e brand communication del Gruppo BAV, hanno analizzato per stilare la classifica dei paesi più “accoglienti” dal punto di vista dell'imprenditoria. Lo studio è stato condotto su 80 nazioni che complessivamente rappresentano il 95% del prodotto interno lordo globale.

Restare in Europa: la scelta migliore?

Nella Entrepreneurship Ranking tra le prime 10 nazioni troviamo una forte presenza di paesi europei. La Germania, ad esempio, si classifica al 1° posto per il secondo anno. La nazione più popolosa dell'Unione europea, possiede una delle più grandi economie del mondo, ha infrastrutture altamente sviluppate e una forza lavoro qualificata, oltre ad avere un facile accesso al capitale per gli imprenditori.


Al 4° posto il Regno Unito che esercita una notevole influenza economica, politica, scientifica e culturale a livello internazionale. Ha infrastrutture, connettività e un solido quadro giuridico. Nonostante la Brexit abbia sollevato interrogativi sulle politiche a sostegno dell'Eurozona, il Regno Unito ha mantenuto lo stesso posizionamento del 2017.

Svizzera e Svezia, 5° e 6° posto, hanno in comune trasparenza delle pratiche commerciali, forza lavoro altamente qualificata e istruita, bassi livelli di corruzione. Inoltre la Svizzera è vista come uno dei posti migliori dove vivere e lavorare (tanto da conquistare il 1° posto nella classifica generale) per l'ambiente fiscale competitivo.

Anche Olanda e Norvegia, con il 9° e il 10° posto, raggiungono una posizione di rilievo rispetto alle 80 nazioni esaminate dalla commissione. 

Quali opportunità se si guarda a oriente?

I posizionamenti migliori nella classifica li ottengono Giappone e Singapore, rispettivamente 2° e 8°. Il primo in quanto una delle nazioni più alfabetizzate e tecnologicamente avanzate del pianeta, con un livello di infrastrutture altissimo. Singapore, soprannominato dall'Economist "l'ecosistema imprenditoriale più compatto del mondo", oltre ad essere uno dei porti più trafficati ha un pil pro capite elevato e basso tasso di disoccupazione, aspetti che rendono questo paese fondamentalmente tra i più ricchi. La Cina e l'India, in costante sviluppo, raggiungono rispettivamente il 16° e il 28° posto. 

Italia: siamo competitivi?

L'Italia raggiunge il 21° posto della classifica dei paesi dove sviluppare business e il 15° in quella generale. L'alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, il livello di corruzione, la crescita economica lenta, la burocrazia e l'alto costo della manodopera sono i fattori che più inficiano sul risultato del nostro paese. Cultura, turismo e qualità della vita, però, restano un nostro punto di forza.
Pubblicato da per 19/12/2018 Crediti fotografici: ©
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