Travel Manager. Un professionista sempre più indispensabile.

Il management dei business travel si è evoluto nel tempo e oggi può fare davvero la differenza in azienda. Quali le aree di azione e le competenze necessarie?

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Qualche anno fa occuparsi dei soggiorni fuori sede dei dipendenti era un lavoro di segreteria. Oggi, con l’affermazione delle multinazionali e la diffusione della globalizzazione, si rendono necessari un controllo e una gestione mirati e strategici dei viaggi d’affari. Per le global companies, e non solo. 

QUANDO I VIAGGI DIVENTANO BUSINESS

Prima di affrontare più nel dettaglio quali sono le competenze del Travel Manager è necessaria una premessa su questa figura che sta acquisendo enorme influenza per quanto riguarda tutte le fasi del viaggio. E' un’attività cruciale per le aziende che rispondono sempre più a ragioni di multicanalità e a nuove logiche di ubiquità professionale dei collaboratori. Secondo l’AITMM – Associazione Italiana Travel Mobility Manager - il Travel Manager è un vero punto di riferimento dalla gestione amministrativa alla sicurezza sul lavoro. Sempre più orientato verso la sostenibilità sociale e ambientale delle trasferte, non solo valorizza l’investimento della spesa ma genera benessere che contribuisce al successo delle aziende, il cui capitale umano è sempre più mobile e multietnico. 

CHI È IL TRAVEL MANAGER?

Il Travel Manager è una figura inserita a tuttotondo nelle dinamiche aziendali ongoing. Come leggiamo sul portale di Lufthansa Group PartnerPlusBenefit non si occupa unicamente di verificare le necessità dei collaboratori ma mantiene un controllo attivo e propositivo sulla policy di viaggio proponendo stanziamento e riallocazioni di budget per i viaggi aziendali. Il corporate Travel Manager, ancora poco diffuso in Italia se non nelle grandi multinazionali, è quindi responsabile dell’ottimizzazione delle normative aziendali circa i viaggi nonché della loro diffusione alle risorse. A questo professionista spetta infatti un compito di attiva supervisione su ogni aspetto della “business mobility”: dalle categorie di trasporti ammesse al corretto utilizzo delle carte di credito. 

FORMAZIONE E PROSPETTIVE

Come abbiamo visto, il Travel Manager non si concentra solo sulla gestione dei costi, sui budget e sulla determinazione del ROI, ma è principalmente orientato all’ottimizzazione dei processi attraverso pratiche di negoziazione e networking. Sono quindi necessarie competenze sia di amministrazione aziendale sia geopolitiche, per comprendere al meglio le realtà, i territori e i mercati in cui si andrà ad agire. Tematiche sempre più sensibili e di comune interesse grazie all’interconnessione mondiale e alla fluidità dei trasporti. Molto attesi, in tale senso, i risultati dell’indagine intrapresa dai AITMM in collaborazione con Doxa Travel for business che ha l’obiettivo di comprendere quanto questo ruolo si sia evoluto in Italia, quali siano le sfide importanti di oggi ma soprattutto quali le aspettative future. 
Pubblicato da Martin Carlo Sapori per 10/07/2019 Crediti fotografici: ©
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